MisterCaos sfida con ironia l’incertezza di questo periodo in cui cultura, arte e poesia faticano a trovare momenti per incontrare il proprio pubblico.
Poeta di strada e artista attivo da diversi anni in Italia e all’estero, MisterCaos ha come cifra stilistica quella di uscire dagli schemi. Anche in questa occasione, rompe e ricompone i confini dei linguaggi artistici codificati, decostruisce le pratiche di “scrittura”, “poesia di strada”, “site specific” e al contempo le abita tutte giocando fino all’estremo delle loro possibilità espressive.
L’insieme è un’originalissima provocazione al pensiero, un invito al dialogo tra opera e pubblico, ma anche tra opera, mezzo espressivo e contesto, oltre che una riflessione sul senso del gesto artistico stesso, dall’atto creativo fino alle modalità di fruizione.
Nella stratificazione del gesto poetico, vi è innanzitutto un deliberato, sistematico superamento del limite imposto (sia esso una barriera fisica, architettonica, sociale o comunicativa) e poi la costruzione di un nuovo confine rovesciato, che non chiude al senso ma apre nuove vie di significazione, al margine tra leggibilità e segretezza, immediatezza della comprensione e inafferrabilità del contenuto.
Il risultato è una materia poetica che si radica nei luoghi e al contempo si dissemina (o addirittura si smaterializza) per diventare universalmente accessibile e parlare a un pubblico globale.
Nella mostra il gesto di debordare è un prendere spazio per restituirlo alla sfera del significato, sia dal punto di vista fisico, sia in senso metaforico.
Un occupare che è al contempo un occuparsi dei luoghi, dei gesti e delle relazioni.