Siamo tutti parte di un sistema che vede l’uomo al centro dell’essere di sé stesso.
Questa collezione volge lo sguardo ad una meta esplorazione interna e antropologica dell’essere umano. Le peculiarità che lo contraddistinguono rendendolo uguale e diverso dagli altri suoi simili, gli aspetti sociali, culturali ed economici creano dei tessuti e delle gerarchie poco limpide seppur definite.
I soldatini giocattolo attaccati sulle opere di CRIO rappresentano gli esseri umani senza differenza di genere, etnia e classe sociale. Essi sono a volte noi stessi, a volte i nostri amici a volte coloro i quali non vorremmo vicino.
Una moltitudine di corpi, anime, menti, pensieri, sentimenti, azioni ed omissioni che rappresentano la reale ed infedele natura che contraddistingue il genere umano.
Una visione artistica spietata e disincantata del mondo che giorno per giorno muta al ritmo della globalizzazione e della digitalizzazione.
Se guardi bene all’interno dell’opera ci sei anche tu.
Claudio Tiberi, in arte CRIO nasce a Roma il 05 gennaio 1989 da una famiglia medio borghese, compie studi di tipo tecnico.
Nel 2005 si appassiona al mondo dei Graffiti e della Street Art, diventando nel 2008 un noto esponente nella sua città.
Alla continua ricerca del proprio stile, svuota spray senza sosta sui muri di Roma, per poi solo nel 2013 iniziare un percorso artistico volto alla tela oltre che al muro, decidendo così di lasciare un messaggio concreto e persistente nel tempo.
CRIO è un autodidatta, studente di comunicazione e dedito alla sperimentazione di tecniche e materiali, ma la sua ricerca principale volge verso un minimalismo concettuale.
A differenza del Minimalismo concepito in architettura e design, lo studio di CRIO ricerca il massimo della comunicazione diretta e indiretta attraverso una sintesi della tecnica (del gesto, del colore, dello strumento). Una facilità di espressione.