Nei suoi “dischi” rappresenta la terra: una sfera tonda, senza un inizio né una fine, abitata da miliardi di essere umani, attraversata da un susseguirsi continuo di eventi, eppure a noi è dato conoscere solo ciò che passa davanti al nostro cannocchiale: una parte infinitesimale, ridicola. Quando un evento passa davanti al buco del suo cannocchiale, Alessandro lo conserva nel suo disco. Un momento nell’infinito.
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In his “disks” he represents the earth: a round sphere, without a beginning or an end, inhabited by billions of human beings, crossed by a continuous succession of events, and yet we are given to know only what passes in front of our spyglass: an infinitesimal part, ridiculous. When an event passes in front of the hole in his telescope, Alessandro keeps it in his disk. A moment in infinity.