ABBI CURA DI TE.
“Abbi cura di te, di quello che rimane del tuo io, del tuo corpo, della tua persona”.
L’esposizione offre un’allusione amara che guarda alla condizione dell’essere umano sulla linea di ripartenza dopo il periodo pandemico.
Abbi cura di te pone l’accento sulle disuguaglianze sociali e politiche basate sul sesso. La mostra, infatti, presenta una serie di opere che, attraverso un’analisi accurata, a tratti impietosa, fanno riferimento all’identità, al corpo e alle relazioni ma soprattutto indagano il concetto cardine di normatività imperniato su costruzioni socio culturali.
L’artista avvalora l’idea di come il corpo sia sostanzialmente il risultato di pratiche discorsive che agiscono sulla sua superficie, come se fossero delle maschere da cui esce un personaggio. Di conseguenza, l’identità non si presenta come una componente fissa e immutabile, ma viene a ridefinirsi costantemente rispecchiando il mutamento inevitabile del percorso esistenziale di ogni individuo.
Il sotto testo che emerge dalla pittura di Tagliapietra è l’impossibilità di pensare l’essere umano come il prodotto naturale indipendente dalla cultura e dall’epoca che lo definisce, marcando l’accento sull’impossibilità dell’individuo di essere completamente libero di agire.
Dalle opere emerge la necessità dell’artista di togliere il superfluo, di cancellare piuttosto che definire i dettagli probabilmente per restituire l’immagine di una società smarginata, all’interno della quale è difficile sentirsi a proprio agio.
Le sue opere sono caratterizzate da una forte gestualità espressiva e cromatica che restituiscono una personale visione dell’artista in merito ad una ricerca focalizzata sull’indagare l’essere umano nei suoi molteplici aspetti, fisici e psicologici. Tagliapietra vive e lavora nell’isola di Burano, contesto che gli permette di osservare l’interazione dell’uomo con la laguna, in un territorio composto da una luce del tutto particolare e di barene, elemento naturale, questo, da cui l’artista trae ispirazione sopratutto nell’utilizzo di una stratificazione materica del tutto originale. Tuttavia le immagini e l’utilizzo del colore non appartengono alla tradizione della pittura lagunare in quanto risultano l’esito di una ricerca che va oltre la convenzione, rifacendosi piuttosto ad una pittura di stampo internazionale e, in particolar modo, del mondo anglofono.
Le soggettività raffigurate comunicano la propria condizione esistenziale attraverso l‘«organicità» del corpo che diviene icona di contrasti emotivi o inquietudini legate alle imposizioni di una società troppo assoggettata all’estetica dell’apparire. La fisicità ambigua delle figure rappresentate interagisce, inoltre, con volti sproporzionati che si fanno terreno di indagine pittorica da cui sembrano trasparire emozioni e conflitti interiori.
Il suo lavoro si sviluppa sull’indagare ciò che l’essere umano porta dentro. Percepire e mettere in evidenza il disagio spesso nascosto dietro la formale apparenza; lo spettro dell’esteriorità, l’inappartenenza all’involucro-corpo, o ad una vita che ha una taglia diversa, troppo grande o troppo piccola, in cui non ci si sente a proprio agio.
L’artista sostiene che il rapporto che può esistere con lo spettatore consiste nel metterlo davanti ad uno specchio in cui può ritrovare una parte di sé, delle analogie debitamente celate. Osservare per osservarsi.
Già in età precoce si accosta al mondo dell’arte, attratto dai maestri della grande tradizione pittorica che avevano lasciato testimonianze importanti nell’isola, specie con la riscoperta degli esponenti della Scuola di Burano avvenuta agli inizi del secolo corso. Con entusiasmo segue gli studi all’Istituto d’Arte di Venezia e successivamente frequenta i corsi alla Scuola Internazionale di Grafica. Qui incontrerà il maestro Silvestro Lodi con il quale intratterrà un proficuo sodalizio, partecipando in seguito alle lezioni che il maestro tiene presso la propria scuola: “Studio 13”, a Mestre.
Tagliapietra coltiva allo stesso tempo la passione per la scultura, una vocazione sorta dalla sua abilità come falegname e intagliatore, mestieri che gli avevano permesso nel frattempo di mantenersi e di continuare a sviluppare le proprie ricerche artistiche. Infatti, viene a concepire alcune opere lignee di singolare intensità espressiva. Appassionato dalle proprietà di certi materiali sperimenta inoltre opere pittoriche su rame, interessandosi anche all’arte del tessuto. Aspetti tecnici e formali che compaiono del resto in numerosi quadri, elaborati, di volta in volta, attraverso forme diverse ed originali.
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