VERSo [e] uTOPIA
(ita)
Quando nei primi anni del Cinquecento Tommaso Moro descrive la sua Utopia, stabilisce per la prima volta il concetto di isola felice, del luogo ideale (Εὐ-τοπεία), che è allo stesso tempo il non-luogo (Οὐ-τοπεία) perché non esiste, ma riflette i desideri avverati della felicità in tutti gli ambiti immaginabili: la società, la politica, l’economia, la religione, le arti, l’ecologia…
VERSo [e] uTOPIA ripropone nell’ambito della creatività il concetto di luogo ideale non realizzabile, che serve, però, a stimolare il percorso creativo. In parole del regista argentino Fernando Birri, l’utopia serve a farci camminare, a farci progredire verso l’orizzonte irraggiungibile mentre disegniamo la nostra strada attraverso un continuo esercizio di prova-errore. Ed è proprio questo che permette all’artista la conoscenza di sé e l’evoluzione formale e concettuale.
In quest’ottica l’artista plastico Andrea Zuppa esperimenta con tecniche, supporti e abbinamenti cromatici diversi allo scopo di soddisfare una sorta di esigenza estetica mai appagata.
La sua raccolta Figurazioni ci presenta lo stadio di sviluppo al momento presente nella sua pittura, che negli ultimi anni si è arricchita compositivamente con diverse sfumature grafiche (segni, graffi, scalfitture realizzate con oggetti di vario tipo) nonché con la tecnica del collage, con le stesure di china e l’uso di cornici in tinta legno, non abituali nella sua opera precedente.
Invece, la serie di ceramiche raku Variazioni sulla sfera mostrano la sua ricerca attorno alla forma tridimensionale utopica per eccellenza, simbolo di perfezione per gli antichi. Nella sua ceramica, l’artista sembra allontanarsi volutamente dalla forma perfetta, come stesse a giocare per il puro piacere di ripetere quasi la stessa procedura fino all’infinito. Consapevole che, se un giorno dovesse arrivarci, il gioco sarebbe finito e l’esperienza tristemente conclusa. E nel circolo ripetitivo della ri-creazione di forme diverse non ci nasconde la prova dei suoi pentimenti, ricuciture sulla materia modellata, riparazioni sulle ferite ancora visibili.
Infine, le poesie di Francisco del Moral, raccolte sotto il titolo Travesía, ripropongono il tema classico del viaggio come cammino di trasformazione. Ispirandosi al Camino de Santiago, il poeta racconta le diverse tappe del tratto francese descrivendole come se fossero le diverse tappe della vita, che trascorre a partire dalla nascita sui Pirenei verso il traguardo di Compostela. Un traguardo che, come l’orizzonte e come l’utopia serve fondamentalmente a farci camminare.
Francisco del Moral Manzanares è arrivato in Italia nel 2002 per insegnare lo spagnolo, la sua lingua materna, che dal 2007 insegna all’Università di Verona.
(eng)
In the beginning of the XVI century Thomas More describes his Utopia, settling down for the first time the concept of a heaven-like island, an ideal place (Εὐ-τοπεία) which is also a non-place (Οὐ-τοπεία), since it doesn’t exist, where all of the wishes of happiness come true in all the imaginable aspects; in society, politics, economy, religion, arts, ecology, and so on.
VERSo [e] uTOPIA proposes in the creative sphere this concept of an unattainable ideal place, which serves as a stimulus for the creative process. Quoting the Argentinean director Fernando Birri, utopias make us walk and progress towards an unreachable horizon while we draw our path through a continuous exercise of trying-failing. It’s precisely this that helps the artist’s self-knowledge and their formal and conceptual evolution.
With this in mind, plastic artist Andrea Zuppa experiments with different techniques, supports and chromatisms in order to satisfy a sort of never fulfilled aesthetic need.
His collection Figurazioni (Figurations) shows the present development stage of his painting, which composition got richer in the last years with different graphic styles (marks, scratches, engravings made with various objects) as well as with the collage technique, with drafts of Indian ink and the use of plain woods frames, unusual in his previous works.
On the other hand, the raku ceramic series Variazioni sulla sfera (Variations on the Sphere) shows his research on the utopian three-dimensional shape par exellence, considered the symbol of perfection by ancient civilizations. In his ceramics, the artist willingly drifts away from the sphere’s perfect shape, as if he’s playing for the pure pleasure of endlessly repeating a procedure almost identical to itself. Knowing that if we’d get to perfection, one day, the game will stop and the experience will end. And in the repetitive cycle of re-creating different shapes he doesn’t hide the trace of his remorses, mendings on molded matter, repairings on still visible wounds.
Lastly, poems by Francisco del Moral, collected under the title Travesía, treat the classic theme of the travel as a transformatory path. Inspired by Camino de Santiago, the poet tells us about the various stages along the walk describing them as if they were stages of life, starting from his birth in the Pyrenees, and then to the finish line in Compostela.
Franciso del Moral Manzonares came to Italy in 2002 to teach Spanish, his native language, that he’s been teaching at Verona University since 2007.
Variazioni sulla Sfera | 2021
ceramica raku, Ø14cm
Figurazioni | 2021
tecnica mista su tela, 38x28cm
“Maridaje” è una parola della lingua spagnola che viene usata per indicare l’abbinamento ideale tra vino e pietanza. Spesso gli addetti ai lavori ricercano i giusti abbinamenti giocando sull’armonia o il contrasto del gusto. Chi si accomoda a tavola non deve altro che godere delle scelte proposte, ne può essere felice o infastidito. In analogia al significato di questo termine la serie MARIDAJEche l’artista propone raccoglie alcune opere che ha realizzato tra il 2017 e il 2019 dove l’obiettivo è la ricerca della giusta armonia e/o contrasto tra gli ingredienti di un dipinto: colore, forma e composizione; sottraendo volutamente l’opera ai significati più immediati, e scegliendo per questo un linguaggio puramente informale ed astratto.
Le opere hanno ispirato il poeta Francisco del Moral a comporre alcuni versi che sottolineano l’ulteriore maridaje: quello tra soggetto e osservatore.
Sai che a volte è difficile capirti.
Quando ti mostri azzurro
o ingiallisce il tuo sguardo all’improvviso,
diventi di quel grigio che ammutisce
o, malgrado lo sforzo,
non riesci a rinverdire
quanto vorrei,
quanto meriterebbe l’occasione.
Ma se rimango vigile, è semplice vedere l’armonia di ogni nuova arrivata sfumatura:
si intrecciano i colori
e si capiscono in un unico spirito vivace.
Francisco del Moral Manzanares, 2019
Andrea Zuppa
Nato nel 1973, si laurea in Architettura allo IUAV VENEZIA nel 2001. Da sempre è interessato al disegno, alla grafica ed in particolare alla pittura ad acquerello e con tecniche miste.
Durante gli studi universitari frequenta corsi di dIsegno e pittura.
Nel 2007 conosce Yuliana Manoleva che lo introduce nei suoi corsi ad un nuovo modo di considerare ed usare l’acquerello.
Continua tutt’ora la sua formazione frequentando corsi workshop in Italia e all’estero.
Partecipa ad estemporanee e mostre collettive in particolare con la Galleria Città di Padova. Ha curato le illustrazioni e la grafica di copertina di varie pubblicazioni. I suoi soggetti spaziano dal figurativo all’astratto ma con una continua e costante ricerca d i una nuova espressività che lo caratterizzi.
English Version below:
“Maridaje” is a spanish word that is used to indicate the ideal combination between wine and food. Insiders often seek the right combinations playing on harmony and contrast of tastes. Who sits at the table has nothing to do but enjoy the choices propoused, they can be happy or annoyed by this. In analogy to the meaning of this word the serie MARIDAJE propoused by the artisti collects of artworks he has done between the years 2017 and 2019 in which the aim is the seek of the right harmony and/or contrast between the ingredients of a painting: colour, form and composition; deliberately subtracting the artwork from the most immediate meanings and choosing for this reason a purely informal and abstract language.
The artworks inspired the poet Francisco del Moral to compose some verses that underline another kind of maridaje: the one between subject and observer
You know that sometimes it’s hard to understand you.
When you show yourself blue or yellowing your eyes suddently,
you become that grey that silences or,
despite the effort, you can’t green as much as i’d like, as much as the occasion deserves.
But if I stay alert, it’s easy to see the harmony of every new nouance:
colors interwine and understand each other in one lively spirit.
Francisco del Moral Manzanares, 2019
Andrea Zuppa
Born in 1973, he graduate in Architecture at the IUAV in Venice in the year 2001. He has always been interested in drawing, graphics and in particular in watercolour and mixed media painting.
During his university studies he attends drawing and painting courses.
In 2007 he met Yuliana Manoleva who introduced, him in her courses, to a new way of considering and using watercolour. He still continues his formation attending workshop in Italy and abroad. He take part extemporaneous and groupal exhibition in particular way with the Galleria Città di Padova. He has edited the illustration and the cover graphics for various publications. His subjects range from figurative to abstract but with a continuos and constant research of a new expressiveness that characterizes him.