“Credo fermamente che la parola sia
non soltanto il mezzo di espressione
ma una parte del pensiero stesso. La parola è il più puro mezzo dell’arte.”
(Carlo Maria Franzero)
L’INCANTESIMO DEL TEMPO
La forza dell’animo viene ritmata nella poesia dei colori, cui è affidata l’intonazione sommessa d’impasti delicati, di tinte che si integrano nella modulazione dei diversi momenti, che segnano il tempo, ma anche le impronte.
Gilberto percorre i passaggi della sua vita, i luoghi che parlano al cuore, si lascia trasportare dalle circostanze, dall’incanto della natura, della storia, ancor più dalle caratteristiche degli angoli, dai ricordi. Spesso sono parte della sua vita, degli spostamenti, ma anche degli affetti: le città dell’Umbria, del Lazio, Padova, Venezia, nella ricerca del passato, della campagna, del lago e della laguna.
Ciò che caratterizza la sua pittura è la ricerca della singolarità che diventa simbolo: gli alberi, le barche, la gondola, le facciate, sempre contraddistinte dal gioco cromatico di un particolare, a volte anche irreale, immerso in gradazioni simili a soffi di poesia, di un incanto del tempo, di un attimo che lascia l’impronta dell’animo.
Risonanze che richiamano il piacere di un cromatismo caldo, o di una traccia della vita, un’autentica energia, che contribuisce a rendere viventi le cose dentro uno spazio evocativo; talora dipinte in un’ex temporanea, che lo porta a una più rapida pennellata, che lascia filtrare sensazioni simultanee, di note ritmate e concentrate nell’incisività dell’inquadratura.
Nelle opere di studio, il lavoro grafico dell’immagine affiora nelle risonanze del colore, specie quando il tono si fa più deciso, in gradazioni di vera poesia e di contemplazione.
Lo spazio si allarga in piani distinti, ariosi, in pose ritmate, in stacchi suggestivi, dove la presenza della figura e l’aria dei soggetti assecondano le sensazioni del momento.
Sono pure sufficienti pochi elementi per raggiungere effetti concreti, cogliere “l’incantesimo del tempo”, in un accordo suggerito dalle peculiarità che ne identificano il momento e non mancano gli scorci di Venezia, tra i richiami di una facciata, un ponte, un canale in cui il pettine della gondola rende incantevole la visione della Basilica nello sfondo.
Le atmosfere s’imbevono di stile che confluisce nelle variazioni dei toni, in un’essenzialità espressiva che accompagna il tempo.
Prof.ssa Lidia Mazzetto