Liubov Pogudina
“Per incontrare la bellezza a volto svelato,
per attingere alla ricchezza della sua grazia,
occorre mediante una trans-ascendenza,
mediante un superamento del sensibile e dell’intelligibile oltrepassare
le porte del Tempio ed è l’icona.”
(Pavel Nikolaevič Evdokimov)
Con ‘’ICONE ‘’ Liubov Pogudina propone una serie di copie di dipinti di diversi autori eseguite seguendo fedelmente regole di un’arte antica sviluppatasi in epoca bizantina, il cui centro principale era Costantinopoli, e con il trascorrere del tempo, la varietà di stili e di tipologie artistiche si ampliarono in Russia, e nel resto del mondo ortodosso. Le opere dell’artista ci rimandano a questo particolare mondo bizantino con opere dipinte su tavola eseguite seguendo il dettame delle icône antiche sia nell’uso dei supporti che nei cromatismi in particolare il richiamo della doratura elemento importante per la rappresentazione delle immagini sacre.
Liubov Pogudina in questo percorso iconografico tra le diverse opere presenti penso sia doveroso soffermarci a riflettere su una copia di un’opera di Rublëv Andrej « la Trinità » dipinto che ness’altra immagine ha la forza di rappresentare il significato vero della “Trinità “ come una delle più belle e significative che esistono nel mondo delle Icône.
La scena si svolge con poche figure nel luogo del sacrificio. Un calice eucaristico contiene il capo dell’agnello, e le tre figure perfettamente distinte, dagli elementi di sfondo, alle pieghe delle vesti e a geometrie proprie avvolgono l’infinito che le abbraccia. A sinistra l’angelo che rappresenta il Padre e nel mezzo della trinità siede il Figlio, alla destra lo Spirito. Figlio e Spirito rendono evidente l’identità del Padre piegando il capo verso di Lui. Il gesto del Figlio e dello Spirito è accompagnato da quello dell’albero e della roccia. La figura del figlio al centro determina il vero frutto dell’Albero della Vita poichè è lui la vita. La roccia è il luogo dove Dio comunica. Si noti anche i bastoni pastorali che le tre figure recano nella sinistra vanno accostandosi gradualmente alla verticalità di quello del Padre. Sulla bianca tovaglia dell’altare la danza delle mani spiega silenziosamente il significato della sacra conversazione. Lo sguardo e i gesti delle figure dicono con l’essenziale evidenza del simbolo il dramma che ne investe la vita. La distinzione delle figure, nella inseparabilità della loro luce e del loro dramma, si compie nei timbri cromatici propri di ciascuno. Di oro è anche la casa alle spalle del Padre. La figura dello Spirito ha la veste azzurra come il manto del figlio, il tutto nella unità del cerchio della composizione comprese le ali dorate dei tre componenti.
Le opere di Pogudina sono realizzate su tavole di legno di varie dimensioni. Sulla superficie viene incollata la tela, dove dispone diversi strati di gesso e colla, procede quindi al disegno, seguono i colori, prima i più scuri per poi passare ai chiari e alla doratura. I colori usati hanno una loro rispondenza a vari significati, Il blu, ad esempio, rappresenta il colore della trascendenza, mistero della vita divina. Il bianco è il colore dell’armonia, della pace, di Dio, che rappresenta la luce. Il rosso è simbolo dell’umano e del sangue dai martiri. Il verde è il simbolo della natura, della fertilità e dell’abbondanza. Il marrone, simboleggia la terra, la povertà e l’umiltà. La pittura dell’artista rispecchia la modularità tradizionale stilizzata delle antiche usanze stilistiche dell’iconografia come la bidimensionalità, la stilizzazione e la dimensione solitamente piccole.
Liubov Pogudina Nata in Russia e da molti anni vive in Italia.
Lasua attivita’ artistica e’ iniziata nel 2002 con il ” Gruppo Artistico di Spinea”.
Ha frequentato i corsi per cinque anni facendo disegno, dipinti ad olio ed acquarello. Si è diplomata al Liceo Artistico di Venezia ed ha partecipato a numerose mostre collettive organizzate dall’associazione nelle varie sedi del Comune di Venezia dal 2006 al 2014. Ha conseguito il diploma in “Arti visive e Discipline dello Spettacolo -Indirizzo di pittura” dell’ Accademia di Belle Arti di Venezia e nel 2016 consegue la laurea nella stessa materia. Dal 2009 segue lezioni sulle Icone bizantine e russe con l’ insegnante iconografa Michela Giordani.
Ha partecipato per vari anni con le icone nelle mostre natalizie dei “100 Presepi Spinea”; e nella mostra collettiva ” Icone” nel 50° Festa della Madonna del Don” a Mestre – Venezia (2016). I suoi lavori sono presenti in Russia, in Italia, in Ungheria nelle chiese e cattedrali e in collezioni private. Ha donato una Icona della Madonna di Vladimir all’Oratorio di San Leonardo Orgnano di Spinea (2017 – Parroccia di SS.Bertilla). Nell’ottobre 2018 ha presentato una personale di icone nell’ Oratorio Villa Simion a Spinea.