Silvia Favaretto è un’artista che transita ed esplora il mondo della parola. Il segno grafico è un ulteriore linguaggio a cui si affaccia in quanto le permette di definire l’impronunciabile. Si dedica principalmente all’illustrazione e al disegno, con incursioni nella calligrafia espressiva, il pastello morbido e l’incisione.
Le tematiche che affronta mescolano la figura femminile agli elementi naturali e propone i simboli come mezzo rituale di svisceramento del sé.
L’artista ha presentato Rifiorire nell’esposizione collettiva “Aliment-ARTE” che ha avuto luogo presso la Galleria Visioni Altre a marzo 2021.
Il tema della mostra è il rapporto tra l’uomo e la natura, un dialogo continuo e irrinunciabile su cui l’uomo non ha smesso di interrogarsi.
L’artista in Rifiorire ha rappresentato una donna cui sono stati sparati dei colpi di pistola, e che, proprio da questi stessi fori che hanno posto fine alla sua vita, trova la forza di rifiorire.
Con l’opera Juana de los 7 dolores, Silvia Favaretto ha partecipato all’installazione NUVOLE presso la Galleria Visioni Altre a maggio 2021.
La piccola opera di ricamo su carta raffigura Juana de las Américas, la poetessa modernista Juana de Ibarbouru, una delle più grandi scrittrici sudamericane. Juana è autrice di alcuni dei versi che più hanno influenzato l’opera dell’artista, come Caronte, io sarò uno scandalo sulla tua barca (da Ribelle) in cui con la sua furia sensuale si oppone alla morte.
Silvia Favaretto ha scelto di dedicare l’opera alla poetessa e promotrice culturale Gabriella Valera Grube, che ci ha lasciati da poco. Juana si configura nella sua opera come l’emblema della forza della poesia contro il dolore, rappresentato dai 7 aghi da cucito conficcati nell’opera, paralleli alle 7 spade dei dolori della Vergine Maria. Il suo volto bianco e sereno, minacciato dal lucido metallo è metafora della vincita della bellezza anche sul dolore. Da qui il titolo, Juana dei 7 dolori, richiamo all’iconografia della Madonna, che accomuna l’Italia e l’America Latina nell’ostentazione del dolore e della sua superazione legata all’immaginario cristiano cattolico. Juana è la vergine, non illibata, della Poesia Ispanoamericana e non solo.